America's Cup, i Kiwi al match point ma la bonaccia è in agguato

Sport

18/10/2024 - 19:58

Complice l’arrivo del week end, stamani il Port Vell di Barcellona era davvero pieno di spettatori, tra cui molti italiani, in particolare nell’area prospiciente la base di ETNZ, dove alle 11.57 precise si svolge il rito del dock out con i maori che incitano il team con la celebre Haka e una canoa sacra che scorta l’AC75 Taihoro fuori dal porto. Pochi minuti dopo, alle 12.15, iniziano a suonare le assordanti trombe da nebbia dei superyacht, ormeggiati all’altro lato del porto, a salutare l’uscita di Ineos Britannia.

La domanda che tutti si ponevano era se la doppia vittoria britannica dell’altro ieri, ulteriormente metabolizzata da un giorno di sosta dalle regate, avrebbe potuto invertire le forze in campo. Il mare ha dato il suo verdetto: 6-2 per ETNZ e non un 4-4 che avrebbe giovato allo spettacolo e quanti, per un motivo o per l’altro, tifano per il team di Ben Ainslie. Un verdetto senza appello: con un vento da nordovest oscillante e rafficato di 12-13 nodi con punte di 17, in costante rotazione a destra, i Kiwis hanno inflitto distacchi di circa un minuto (1,13 nella prima prova e 55 secondi nella seconda) pari a oltre mille metri sull’acqua. Di sicuro i neozelandesi hanno regatato perfettamente e sempre in fase con il vento, complice il fatto che sono stati al comando potendo così scegliere le giuste rotazioni. A nulla sono serviti gli sforzi di Sir Ben e compagni, che hanno fatto due buone partenze, la prima in particolare, mentre la seconda, pur perfettamente on time, è stata 2 nodi più lenta di ETNZ. Oggi è sembrato di essere tornati a Race 4, quella del 4-0, quando si è formata la “quasi certezza” che la Coppa sarebbe rimasta al Royal New Zealand Yacht Squadron di Auckland. La barca inglese non è certamente lenta, ma non all’altezza delle performance di quella neozelandese.

La canoa sacra dei maori che a scorta l'AC75 Taihoro fuori dal porto

Due regate senza storia dunque, nelle quali solo il primo lato di bolina ha lasciato desto l’interesse dello spettatore, andato via via a scemare in modo proporzionale all’aumento del distacco tra le due barche. Al termine delle regate, si sono visti sguardi ben più sorridenti di mercoledì a bordo di Taihoro e grandi complimenti reciproci, quasi anomali per Team New Zealand. Non lo dicono ovviamente, ma si sentono la Coppa in tasca.

La prossima regata sarà quella del match point e, se non fosse per i fantasmi della “greatest comeback ever del 2013” – la più grande rimonta mai vista – che portano i Kiwi a non dare nulla per scontato, è chiaro che Sir Ben dovrebbe annullarne ben 4, per portarsi in parità. A questo punto la vera incognita è la bonaccia prevista nei prossimi giorni: se per gli organizzatori era vitale arrivare al week end per disputare le fasi finali di una Coppa che avrebbe potuto chiudersi in un giorno feriale, Eolo ci sta mettendo lo zampino. Difficilmente domani, sabato 19 ottobre, ci sarà vento sufficiente, mentre per domenica 20 il direttore di regata Iain Murray si è detto più ottimista. Mettiamola così: regatare in condizioni marginali di vento, soprattutto con barche foiling trasforma la prova in una roulette che poco ha di sportivo o tecnico. Sicuramente domani le barche usciranno, si tenterà di partire e, nel caso, si annullerà confidando nella domenica ed evitando inoltre una chiusura anticipata dello show. In caso di impossibilità a regatare, il programma potrebbe andare avanti settimana prossima, ma questo non conviene per lo spettacolo e inoltre la situazione di bonaccia parrebbe proseguire… tuttavia questa Barcellona autunnale ha dimostrato una certa instabilità meteo con piccole finestre di vento e previsioni non sempre rispettate. Non resta che aspettare qualche ora.

Giuliano Luzzatto

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