Campi boe, gestione rifiuti e bollino blu: innovazioni per il turismo nautico

Turismo nautico

10/06/2025 - 19:04

In occasione dell’arrivo dell’Amerigo Vespucci a Genova, a compimento del suo tour mondiale durato due anni, all’interno del villaggio allestito nell’area del Porto Antico è stato organizzato un convegno dedicato al “Turismo nautico come risorsa per la crescita e lo sviluppo della nazione”.

Ha aperto i lavori Marco Bucci, presidente della Regione Liguria che però, ha voluto specificare, ha parlato “come diportista” essendo, come noto, un grande appassionato di vela.

“Vogliamo più attenzione per i diportisti per aiutare ulteriormente lo sviluppo del turismo nautico. Va detto che negli ultimi anni l’Italia ha registrato miglioramenti importanti su questo fronte, scavalcando paesi tradizionalmente in competizione con noi come Francia e Croazia, che hanno fatto passi indietro, e anche la Grecia, che ha messo una tassa sui diportisti” ha esordito Bucci.

“Ora sono necessari ulteriori interventi, a cominciare da un maggior numero di campi boe, che sarebbero la panacea per armatori ed equipaggi. Io credo che ogni area marina protetta e ogni parco dovrebbe essere dotato di un buon numero di campi boe con una certa disponibilità di ormeggi, penso nell’ordine di 40-50. Aumentando questo tipo di offerta si otterrà facilmente un aumento anche del turismo nautico e di tutte le ricadute positive che genera” ha suggerito Bucci, che ha poi aggiunto anche come sia necessario un ripensamento del servizio di raccolta rifiuti, con la creazione di punti di raccolta facilitati.

Su questo tema si è agganciata il ministro del Turismo Daniela Santanchè, che ha “sottoscritto” immediatamente entrambe le proposte di Bucci, definendole “di buon senso”. “Sulla questione delle boe la competenza è del ministro Salvini, ma mi riprometto di sollevare la questione. Sulla gestione dei rifiuti di bordo credo che sia necessario pensare ad un servizio di raccolta in mare gestito da società specializzate che, operando con battelli di piccole dimensioni barche, li recuperino direttamente dalle barche, facendosi pagare un prezzo equo. Oggi troppo spesso le cifre richieste dai marina per lo smaltimento a terra sono molto elevate e la gestione per gli armatori diventa difficile”.

Il ministro Santanchè ha poi citato il caso di un armatore a cui in piena estate era stato negato l’accesso a un porto ligure dopo le 19 in quanto la struttura “era chiusa”, invitando gli operatori a garantire maggiore flessibilità per gli orari di accesso ai porti.

E’ stata poi la volta del presidente di Confindustria Nautica Piero Formenti che, nel ricordare le cifre generate dal comparto, ha sottolineato come il diportista spenda mediamente il doppio rispetto al turista “terrestre” medio.

“Voglio spezzare una lancia in favore del charter, che spesso è il modo con cui un utente si avvicina per la prima volta al turismo nautico“, ha proseguito Formenti. “Il settore soffre la problematica della carenza di ufficiali di navigazione del diporto di seconda classe: oggi solo cinque Capitanerie di porto in tutta Italia, fra cui Genova, fanno esami per il rilascio di questo titolo. Ne ho parlato con il comandante del corpo, ammiraglio Carlone, e speriamo di sbloccare la situazione presto, prima dell’avvio della stagione”.

Formenti ha auspicato anche un’ottimizzazione della gestione del “bollino blu” per i diportisti, che non viene applicato in modo costante in tutta Italia, e ha poi rivelato come un recente studio della Cassa Depositi e Prestiti abbia calcolato in 9.1 miliardi di euro il valore dell’export dell’industria navale italiana: “Il 47% di questa cifra è generato dal settore del diporto”. Se si considera che Fincantieri genera quasi tutta la parte rimanente è evidente che la nautica italiana ha un valore quasi pari a quello del colosso pubblico.

Il ministro Santanchè ha infine dichiarato come le stime per il 2025 per il turismo nautico vedano un’ulteriore crescita del settore, pronosticata attorno al 2,9%.

Molto interessanti anche i dati sull’effetto generato dall’assegnazione dell’America’s Cup a Napoli.

“Uno studio della Luiss Business School prevede che l’impatto di questo evento nel medio-lungo periodo possa essere di 1.2 miliardi di euro, nel breve di 690 milioni. L’organizzazione costerà circa 100 milioni, di cui il 70% speso in loco, con la creazione attesa di 2000 posti di lavoro. Sappiamo poi come questi grandi eventi siano degli acceleratori per la realizzazione di infrastrutture importanti, che poi restano alle città”, ha concluso il ministro Santanchè.

Riccardo Masnata

©PressMare - riproduzione riservata

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