Maiora 36 Exuma
Maiora 36 Exuma: intervista a Daniele Caronna, direttore commerciale Maiora
A metà degli anni ’70 a Viareggio, entrò in acqua la prima imbarcazione a fregiarsi del nome Maiora. Da quel primo motoryacht in vetroresina, un fly di 45 piedi, seguito a ruota da un più piccolo 38’, si è aperta una nuova pagina nella storia del Made in Italy nautico, che ha portato il marchio Maiora a divenire uno degli emblemi della cantieristica viareggina non solo per la qualità della costruzione. Intercettare i gusti degli armatori, creare modelli con una forte caratterizzazione di design e che al di là della serialità imposta dagli stampi, rispondessero perfettamente alle loro aspettative con allestimenti ad hoc, è stata sicuramente la chiave del successo.
Alla soglia dei 50 anni, il nome Maiora evoca ancora gli stessi valori anche se nel tempo il cantiere ha cambiato proprietà – dal 2021 è stata acquisita da Next Yacht Group assieme ai marchi AB Yachts e CBI Navi – ha adottato un nuovo stile, una tecnologia decisamente attualizzata, ma ha anche implementato le proprie strutture produttive e il team manageriale.
Daniele Caronna, uomo di grande esperienza nel settore nautico, è oggi l’Head of Sales del brand MAIORA e recentemente è volato a Ft Lauderdale per presentare in anteprima mondiale, durante l’edizione 2024 del FLIBS, il Maiora 36 Exuma. Lo abbiamo incontrato proprio per parlare del nuovo modello ma anche per dare ai nostri lettori una fotografia di ciò che è oggi Maiora e gli sviluppi che ci possiamo attendere per il suo futuro.
PressMare – Innanzi tutto parliamo di prodotto, di Maiora 36 Exuma, un’evoluzione del conosciuto 35 Exuma: quali sono i contenuti che porta in dote questo nuovo superyacht, i punti di forza che possono interessare maggiormente gli armatori e spingerli a scegliere questa barca?
Daniele Caronna – L’Exuma 36, firmato da Quartostile per gli esterni e da Acube Design per gli interni, rappresenta una straordinaria evoluzione del modello precedente. Con questo yacht abbiamo lavorato sul concetto di versatilità, unendo i volumi, il lusso e il comfort tipici dei flybridge della tradizione con lo spirito avventuroso di un explorer. Un concetto di design innovativo che risponde alla richiesta del mercato di vivere il mare in modo distintivo e originale, sia per crociere rilassanti che per esplorazioni più avventurose.
Fra le caratteristiche tecniche che fanno la differenza c'è sicuramente la velocità massima, importante per la sua categoria visto che raggiunge infatti i 35 nodi nel massimo comfort e sicurezza, e il pescaggio estremamente ridotto, di appena 1,45 metri, che consente di esplorare e navigare con grande libertà, dalle spiagge del Mediterraneo alle acque dei Caraibi.
PM – Saper conciliare l’abitabilità, il comfort di una “villa galleggiante”, come può essere un considerato il vostro motoryacht che sfiora i 37 metri di lunghezza fuori tutto, alla velocità, non è cosa facile, anzi un virtuosismo. Come siete riusciti a farlo, attraverso quali accortezze tecniche e costruttive?
DC – Coniugare eccellenti prestazioni con un’eccezionale vivibilità a bordo è un risultato davvero non convenzionale nel mercato odierno. L’intera serie Maiora Exuma si distingue per le sue velocità straordinarie, che raggiungono i 34-35 nodi, grazie alla propulsione a idrogetto, un ambito in cui vantiamo una competenza ai vertici del settore.
I nostri dipartimenti R&D e Tecnico possiedono un know-how unico, sviluppato e perfezionato negli ultimi trent’anni grazie all’esperienza maturata con la gamma “sorella” AB Yachts. Non è presuntuoso affermare che siamo tra i migliori esperti in questa tecnologia, riconosciuti per la capacità di spingere l’innovazione ai massimi livelli.
La proposta Exuma è pensata per armatori moderni e dinamici, attratti sia dall’eleganza delle forme classiche sia dalla possibilità di navigare ad alta velocità. La propulsione a idrogetti con tre motori garantisce non solo performance straordinarie ma anche efficienza e comfort di navigazione.
PM – La scelta del Fort Lauderdale International Boat Show quale palcoscenico per il lancio della barca, piuttosto che il Cannes Yachting Festival o il Monaco Yacht Show, immaginiamo non sia casuale. Qual è il migliore approccio per affrontare il mercato americano? Con quali partner commerciali operate negli Stati Uniti ma anche in Sud America?
DC – Abbiamo scelto di riservare questo lancio al mercato americano, da sempre un’area geografica strategica per Maiora. Il cliente americano apprezza non solo le linee eleganti dei nostri yacht e la qualità del prodotto, ma soprattutto i volumi generosi che caratterizzano le nostre unità.
Nel 2024, il mercato americano ci ha confermato la sua fiducia, e crediamo che il nostro approccio sia perfettamente in linea con le esigenze di una clientela così sofisticata ed esigente. Un approccio che ci rappresenta al meglio: offrire al cliente un’esperienza piacevole e basata su fiducia reciproca, accompagnata da cura e flessibilità nelle richieste di customizzazione, un’attenzione maniacale ai dettagli e la massima qualità in ogni fase del processo.
Grazie alla presenza di solidi partner commerciali, siamo estremamente attivi in questa area, dove sviluppiamo costantemente nuove opportunità e consolidiamo la nostra presenza sul mercato. Per darle un’idea dopo il FLIBS io e il mio team siamo tornati negli States 3 volte.
PM – Dell’Exuma 36 c’è una versione specifica, proposta con layout e soluzioni tecniche ad hoc per il mercato americano oppure è la stessa che può acquistare un armatore europeo?
DC – Abbiamo diverse versioni sviluppate su misure per differenti trattative.
PM – Per affrontare il mercato americano con successo, oltre al prodotto di qualità bisogna innanzi tutto garantire agli armatori l’assistenza. Maiora in tal senso come è organizzato?
DC – Una delle mie recenti visite negli States è stata dedicata proprio allo sviluppo di una partnership con una struttura che garantirà totale assistenza ai nostri clienti US based.
PM – Su quali altri mercati mondiali pensate che questo modello possa avere appeal?
DC – Lo sta avendo. Di fatto lo stesso interesse ci arriva da diversi paesi dell’EMEA.
PM – Qual è l’obiettivo che volete raggiungere con questa barca in termini numerici, quante sareste in grado di produrne ogni anno?
DC - Almeno 7 unità l’anno che cresceranno. Abbiamo e stiamo ancora dedicando investimenti significativi in siti produttivi, tutti rigorosamente in Toscana. Il team si sta rafforzando sia in termini numerici che organizzativi. Il gruppo fra Maiora e AB Yachts oggi ha 24 unità in costruzione. Gli obiettivi sono ambiziosi e ben ponderati.
PM – Quali futuro avrà la gamma Maiora, ci sarà una rivisitazione del vostro Maiora 30 metri oppure vedremo prima l’ampliamento della gamma con nuovi modelli?
DC - La Gamma Maiora sboccerà presto e si presenterà nella sua completezza in un paio d’anni. Il 2025 sarà l’anno delle novità.
PM - In che modo Maiora intende rispondere alle crescenti esigenze di sostenibilità nel settore nautico? Sono in programma iniziative o progetti specifici in questa direzione?
DC - Abbiamo creato un team dedicato all’interno del nostro dipartimento R&D, consapevoli che l’impegno verso scelte concrete in termini di sostenibilità non è più un’opzione, ma una necessità. Le nostre strategie, sia presenti che future, si fondano su questo principio, considerandolo uno dei pilastri fondamentali su cui costruire ogni sviluppo. Non posso svelare troppo, ma stiamo lavorando con grande determinazione e con idee chiare per offrire soluzioni innovative e impattanti in questo ambito.
PM - Come vede l'evoluzione del mercato degli yacht di lusso nei prossimi anni e quale sarà il ruolo di Maiora in questo contesto?
DC – Nel nostro segmento riteniamo che il trend rimarrà di crescita, sicuramente la differenza la farà chi saprà coniugare grande qualità, continua innovazione e … perché no: bellezza a bordo!