Brenna Preisser

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Brunswick e la nautica: intervista a Brenna Preisser, Group Boat President

Editoriale

30/01/2025 - 08:09

Avere l'opportunità di accedere a una visione come quella che Brenna Preisser, presidente della divisione imbarcazioni di una multinazionale come Brunswick, è uno dei privilegi che ancora concede questa professione e che volentieri condivido con i lettori di PressMare.

Per inquadrare il personaggio incontrato al boot di Düsseldorf, questa amabile conversatrice e profonda conoscitrice dell'ambito nautico, siede al vertice della multinazionale Usa che nel solo suo ambito legato alla costruzione di imbarcazioni possiede 12 marchi tra cui Boston Whaler, Bayliner, Navan Quicksilver, Sea Ray.

Brunswick in totale controlla 60 marchi. Oltre alle barche, i motori di propulsione; parti, accessori e strumentazione di bordo; servizi digitali e modelli di accesso condiviso alle imbarcazioni; e attività legate a finanziamenti, assicurazioni e garanzie estese.

Conta più di 17.000 dipendenti operanti in 25 Paesi. Nel 2023, Brunswick è stata riconosciuta da Forbes come uno dei Migliori Datori di Lavoro al mondo e da Newsweek come una delle Aziende più Responsabili d’America, entrambi per il quarto anno consecutivo. L’azienda è stata inoltre inserita nella lista delle Migliori Aziende in cui Lavorare del 2023 da U.S. News & World Report e nuovamente da Newsweek come una delle Aziende più Responsabili d’America.

Lo scambio di vedute, o meglio io che chiedevo e Mrs. Preisser che rispondeva, ci dà una chiara visione di come un gruppo come questo affronta il futuro e che cosa ci si possa aspettare nella nautica, soprattutto quella più lontana dai megayacht nel futuro più o meno immediato.

A partire da come la nautica si renderà sempre più facile per tutti cone la cosiddetta boating intelligence, i sistemi tecnologici che si affiancano e aiutano il diportista nella gestione dell'imbarcazione 

PressMare - Qual è la sua idea di sistemi di controllo e automatizzazione per le imbarcazioni? Come si possono utilizzare per migliorare l'esperienza in barca e per aumentare il numero dei diportisti?

Brenna Preissen - I sistemi di controllo per le imbarcazioni sono presenti da anni. Pensa al joystick per il controllo della barca: Brunswick ha guidato questa innovazione con la strategia ACES, che significa Autonomy, Connectivity, Electrification, and Shared access (Autonomia, Connettività, Elettrificazione e Accesso Condiviso).

Più di recente, la nostra prossima frontiera è rappresentata dai sistemi di controllo avanzato per le imbarcazioni, che comprendono una vasta gamma di soluzioni.

Abbiamo sviluppato sistemi avanzati, e la scorsa settimana al Consumer Electronics Show (Ces) di Las Vegas, negli Stati Uniti, abbiamo presentato in anteprima i nostri sistemi di intelligenza Copilot, pensati per funzionare come un copilota a bordo dell’imbarcazione. Si tratta di una soluzione orientata al futuro, per mostrare ciò che potrebbe diventare possibile.

Oggi sul mercato abbiamo già sistemi di ormeggio autonomo, che lanceremo ufficialmente nella seconda metà del 2026. Abbiamo analizzato le situazioni più complesse della nautica – come l’ormeggio in marina – e sappiamo quanto possa essere impegnativo manovrare una barca in spazi stretti.

Grazie a un sistema di telecamere, computer intelligenti e controlli avanzati, è possibile, con la semplice pressione di un pulsante, ormeggiare e controllare l’imbarcazione in modo autonomo.

Sea Ray SDX 270 Surf Boat

A Düsseldorf, per esempio, presentiamo il Sea Ray 270 Surf Series, un altro esempio di sistemi di controllo e automatizzazione. Il wakesurf è diventato uno sport molto popolare, ma richiede un certo livello di abilità, sia per il capitano che per il surfer. Abbiamo eliminato tutta questa complessità: con la pressione di un pulsante, il sistema regola i serbatoi di zavorra, creando l’onda perfetta, e consente anche ai principianti di godersi l’esperienza.

PM - Crede che questi sistemi possano spingere i diportisti tradizionali a pensare in modo nuovo?

BP - Raggiungere la prossima generazione di diportisti è fondamentale per l'industria nautica. Parliamo spesso di creare un’esperienza “senza attriti”. Le nuove generazioni hanno un’aspettativa di semplicità diversa rispetto alle precedenti.

Per un’azienda leader, è essenziale venire incontro ai diportisti al loro livello di competenza tecnica. Alcuni vogliono ancora il piacere della guida, che in nautica è parte integrante del divertimento. In questo caso, il nostro obiettivo è aumentare l’esperienza di navigazione senza eliminarla.

Tuttavia, i nostri sistemi autonomi, come quelli che saranno disponibili sul Boston Whaler 405 Conquest, per esempio, possono rendere la navigazione accessibile anche a chi non ha molta esperienza. E accanto al proprietario esperto ci potrebbero essere armatori che desiderano semplicemente premere un pulsante e lasciare che la barca faccia tutto da sola.

La tecnologia deve risolvere problemi, ridurre gli ostacoli e migliorare l’esperienza complessiva.

Boston Whaler 405 Conquest

PM - Il mercato sta cambiando. Lo vedo dai miei figli, che hanno 19 e 21 anni, e dai loro amici: non sono interessati a possedere qualcosa, vogliono solo usarla. Come affrontate questa nuova mentalità?

BP - Brunswick ha affrontato questo cambiamento acquisendo nel 2019 il Freedom Boat Club, un modello basato sull’accesso condiviso. A quel tempo, il club contava circa 20.000 soci solo negli Stati Uniti. Oggi, abbiamo una presenza globale con oltre 400 sedi e più di 70.000 membri.

Questa formula consente alle persone di accedere all’esperienza nautica senza dover possedere un’imbarcazione. Pagano una quota d’ingresso e un abbonamento mensile, che dà loro accesso a una flotta di barche (generalmente fino a 7,3 metri), in qualsiasi marina affiliata, attraverso un sistema di prenotazione.

Il 90% dei soci entra nel club senza l’intenzione di acquistare una barca. Tuttavia, dopo aver vissuto l’esperienza, molti si innamorano della nautica e decidono di acquistare una barca personalizzata. Questo modello non solo riduce le barriere di ingresso, ma alimenta anche il futuro dell’industria nautica.

Freedom Boat Club a Marsiglia

PM - I diportisti sono molto diversi a seconda delle latitudini e delle culture. Per esempio, il diportista italiano è diverso da quello finlandese, e ancora di più da quello americano. Dato che siete un marchio globale, come riuscite a soddisfare le esigenze e le culture di mercati così diversi?

BP - Per affrontare questa sfida, bisogna avere i migliori partner al mondo e ascoltare molto. Questa è la mia seconda volta a Düsseldorf, e qui sto imparando moltissimo. Per dire, in Germania, la maggior parte dei diportisti preferisce barche trasportabili con carrello, che possono portare in altri luoghi per navigare. Questo è un dato importante quando si decide come prioritizzare lo sviluppo dei prodotti.

La forza di Brunswick è nella nostra scala globale, che ci consente di continuare a investire. Parlando del già citato Sea Ray Surf Boat 270 è stato lanciato negli Stati Uniti un anno fa. Dopo averlo perfezionato grazie ai feedback dei concessionari, abbiamo adattato il modello per il mercato europeo: negli Stati Uniti ha tre serbatoi di zavorra, mentre in Europa ne ha solo due per rispettare le normative locali.

Ci sono anche innovazioni che nascono in Europa e che poi introduciamo negli Stati Uniti. Un esempio è Navan, un progetto di successo qui in Europa, che stiamo considerando di portare oltreoceano. Questo approccio, sebbene complesso, ci rende più forti.

PM - Dall'alto della vostra esperienza e ampiezza del vostro orizzonte, che sistemi usate per rendere più accessibile il mondo della nautica?

BP - Oltre a lavorare su modelli entry-level come Bayliner e Quicksilver, i Boat Club giocano un ruolo cruciale. Offrono un primo approccio alla nautica, fornendo formazione e riducendo le barriere economiche. La tecnologia, inoltre, semplifica l’uso delle imbarcazioni, rendendo l’esperienza meno intimidatoria per i principianti.

Mercury Avator 35e

PM - La transizione verso i motori elettrici è una sfida per il settore. Come la affrontate?

BP - Questa è senza dubbio una delle sfide principali per l’industria. Brunswick ha lanciato una gamma di motori elettrici chiamata Avator, insieme a sistemi di batterie. Abbiamo già prodotti disponibili sul mercato oggi, ma quando si parla di motori ad alta potenza, il problema principale rimane: qualcuno deve voler comprare il prodotto.

Questo è evidente anche nell’automotive, dove molte aziende stanno chiudendo perché il modello economico non regge. Nella nautica, il prezzo, la fiducia, il tempo trascorso sull’acqua e la velocità sono fattori cruciali. Al momento, non esiste ancora una soluzione completamente soddisfacente per i motori ad alta potenza che risponda a tutte queste esigenze.

Continueranno sicuramente i progressi in questo campo. Noi abbiamo una strategia per l’elettrificazione che ci consente di avanzare, imparare e posizionarci per il futuro, ma dobbiamo anche rispondere alle esigenze dei consumatori di oggi. Non tutto riguarda il motore: ad esempio, abbiamo sostituito il generatore con il nostro Fathom Battery System, un passo avanti nella sostenibilità.

La sostenibilità non riguarda solo l’ambiente e la decarbonizzazione, ma anche rendere l’acqua più accessibile alle persone. C’è anche una dimensione di sostenibilità umana, ed è lì che vogliamo incontrare i nostri clienti.

PM - La conoscenza tecnica dei diportisti sta diminuendo sempre di più. In passato, le persone erano più interessate ai dettagli tecnici e a come le barche erano costruite, oggi più alla dimensione del TV o al numero dei portalattine. Questo cambiamento quanto può influenzare l’industria?

BP - Penso che la qualità e la competenza dell’industria siano fondamentali. Anche se i diportisti potrebbero essere non direttamente interessati all'oggetto, ma più all'esperienza nel suo complesso.

Se una persona ha una brutta esperienza con una barca di qualsiasi marchio, potrebbe decidere di abbandonare del tutto la nautica senza dare un’altra possibilità al settore.

Noi di Brunswick costruiamo barche pensate dai diportisti per i diportisti. Il nostro obiettivo è assicurarci che l’esperienza non sia solo positiva nella prima stagione, ma anche nella seconda, nella terza, e che il valore della barca rimanga alto anche in fase di rivendita.

La qualità deve essere un pilastro fondamentale del marchio per garantire che le persone rimangano nel mondo della nautica a lungo termine. 

PM - Qual è la sua visione per il futuro di Brunswick?

BP - Il nostro motto è “Next Never Rest”, (letteralmente "il prossimo, quello che deve ancora venire, non si ferma mai, nda). Continuiamo a spingere verso nuove tecnologie, design incentrati sull’utente e modelli di business innovativi per sostenere il futuro del settore. Quando l’industria cresce, Brunswick cresce con essa.

Per il nostro Boat Group, l’obiettivo è vincere con ogni consumatore, offrendo soluzioni che elevano l’esperienza di navigazione.

PM - Brunswick è un gruppo enorme e questo vi permette di cambiare davvero le regole del gioco.

BP - Esattamente. La nostra forza sta nella scala globale e nell’integrazione. Non c’è nessun’altra azienda che combina sistemi di propulsione, barche e tecnologie integrate come noi.

I nostri sistemi autonomi saranno disponibili anche per altri produttori di barche (OEM). Potremmo limitarci a fornire questi sistemi solo ai nostri marchi, ma crediamo che sia più importante che l’intera industria abbia successo. Abbiamo passato anni a perfezionare questi sistemi con i team di Mercury, Navico Group e Boat Group. Questo livello di integrazione è unico e ci dà un grande vantaggio competitivo.

Giacomo Giulietti

©PressMare - riproduzione riservata

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