Immagine Absolutvision, Unsplash

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Dazi, l'impatto sulle società nautiche quotate in borsa

Editoriale

28/04/2025 - 06:51

L’annuncio dei dazi il 2 aprile scorso e della loro sospensione per 90 giorni lo scorso 11 aprile ha avuto un impatto anche sulle performance in borsa delle società nautiche italiane quotate: Bellini Nautica, Ferretti Group, Novamarine, Sanlorenzo e The Italian Sea Group.

Battista Bellini, CEO Gruppo Bellini

Il titolo di Bellini Nautica, quotata in borsa dal giugno 2022, dal 2 aprile è sceso del 2,43% e la scorsa settimana ha chiuso a 2,87 euro. L’azione ha toccato il minimo dell’anno il 9 aprile scorso, a quota 2,59 euro. Uno studio di Integrae sim pubblicato il 10 aprile scorso conferma il rating buy al cantiere nautico, con target price stabile a 5,25 euro e rischio medio. I fondamentali di Bellini Nautica del resto sono solidi: l’azienda nell’ultimo anno ha incrementato il fatturato del 79,9% e il valore della produzione del 42,2%. Inoltre, la sim prevede un incremento di valore della produzione ed ebitda fino al 2028, a fronte di un calo della posizione finanziaria netta nel 2025 da 5,13 a 3,99 milioni di euro.

Alberto Galassi, CEO Gruppo Ferretti

Andamento altalenante per Ferretti Group, produttore di yacht di lusso controllato dal cinese Weichai Group, quotato a Milano e Hong Kong. All’ombra della Madonnina, l’azione dal 2 aprile a oggi è dapprima scesa in borsa, poi ha recuperato e attualmente vale  2,608 euro (+3,9%). Il titolo ha toccato il minimo annuale il 7 aprile scorso, a quota 2,102 euro.

Ferretti Group è andata decisamente peggio a Hong Kong, dove ha perso il 6,59% dal 2 aprile e attualmente vale 19,70 dollari hongkonghesi. Ricordiamo che il cantiere nautico ha debuttato alla Borsa di Milano al prezzo di 2,98 euro il 27 giugno 2023, dopo essersi quotato sulla borsa di Hong Kong e realizzando così un dual listing. Il 27 febbraio scorso gli analisti di Kepler Chevreux per Ferretti hanno raccomandato “Buy”, con target price a 4,40 euro, dato che il titolo è economico, non controllato da una famiglia imprenditoriale e ha un andamento degli ordini in linea con le concorrenti Sanlorenzo e The Italiana Sea Group.

Francesco Pirro, presidente e CEO Novamarine

In risalita la matricola Novamarine, quotata su Borsa Italiana dal 30 luglio 2024: dal 2 aprile a oggi ha guadagnato il 13,74% e attualmente vale 3,981 euro. Uno studio di Banca Finnat, diffuso il 7 aprile scorso conferma la raccomandazione buy e il target price per l’azione di 5,70 euro, alla luce dell’aumento di ricavi, ebitda e redditività. Inoltre, gli analisti della banca per il periodo 2024-2028 stimano una crescita media annua del valore della produzione pari all’11,4%, un Cagr del margine operativo lordo del 23,6% e un tasso di crescita media annua dell’utile del 27,2%.

Massimo Perotti, presidente e CEO Sanlorenzo

Sanlorenzo è scesa in borsa subito dopo l’annuncio dei dazi da parte di Trump ma poi il titolo ha recuperato, per una performance dal 2 aprile a oggi dello 0,6%, a quota 28,17 euro. Sanlorenzo ha altresì toccato il minimo annuale il 7 aprile, a 25,2 euro. Ricordiamo che il cantiere nautico si è quotato sul segmento Star di Borsa Italiana il 10 dicembre 2019. Kepler Chevreux e Berenberg hanno ridotto il target price, rispettivamente da 51 a 45,5 euro e da 50 a 45 euro. L’azione resta tra le top pick dell’anno per Bnp Paribas, Mediobanca e Intesa Sanpaolo.

Giovanni Costantino, CEO The Italian Sea Group

Crolla in borsa The Italian Sea Group (Tisg), quotata dal giugno 2021, il cui titolo dal 2 aprile ha perso il 6% e attualmente veleggia a 5,583 euro. Anche Tisg ha toccato il minimo annuale il 7 aprile, a quota 4,965 euro. Ciononostante, gli analisti di Intermonte sono abbastanza ottimisti sul titolo: il 17 marzo scorso hanno raccomandato “Buy”, con target price rivisto al ribasso da 11,50 euro a 11 euro. La società ha reso noti per il 2024 conti leggermente al di sotto delle attese in termini di reddito netto e ha rivisto al ribasso la guidance su ricavi e margine ebitda per il 2025 a causa del rallentamento degli ordini.

foto di Nicholas Cappello, Unsplash

In generale, la sospensione temporanea dei dazi rappresenta un sollievo temporaneo. La loro imposizione avrebbe potuto avere un impatto significativo sulle esportazioni verso il mercato statunitense, uno dei principali sbocchi per le imbarcazioni europee.​ Resta da capire se Europa e Usa troveranno un accordo che scongiuri una guerra commerciale, le cui conseguenze potrebbero essere pesanti per ambo le parti e anche per l’industria nautica.

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