Fiera Nautica di Sardegna: a Porto Rotondo la nautica si fa sistema

Editoriale

06/05/2025 - 09:00

Cinque giornate intense, un porto iconico, centinaia di imbarcazioni e migliaia di visitatori: la quarta edizione della Fiera Nautica della Sardegna, andata in scena a Porto Rotondo, ha confermato il ruolo sempre più strategico dell’isola nel panorama nautico nazionale e internazionale. Non solo una fiera espositiva, ma un vero e proprio laboratorio di idee, numeri e visioni, dove la nautica è diventata motore di sviluppo e vetrina per l’innovazione sostenibile.

Organizzata dal Cipnes Gallura, con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, l’edizione 2024 ha visto la presenza di oltre 150 espositori e più di 200 imbarcazioni, tra cui numerosi marchi internazionali e aziende locali, che hanno trasformato Porto Rotondo in un vero hot spot commerciale e culturale per il settore. L’evento è stato arricchito da regate, gare di pesca, spettacoli e momenti di intrattenimento, creando un’atmosfera vivace, inclusiva e ad alto contenuto esperienziale.

L’obiettivo dichiarato – e centrato – era quello di internazionalizzare la nautica sarda, promuovendo al contempo la qualità delle produzioni locali e il valore del Made in Italy. Un traguardo che ha trovato piena espressione nei numerosi dibattiti organizzati durante la fiera, a cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali, imprenditori, ricercatori, media nazionali e internazionali, insieme a docenti delle università di Cagliari, Sassari, Napoli (Federico II e Parthenope) e Palermo.

Tra i momenti più significativi della manifestazione, la presentazione dell’analisi economica sul comparto nautico sardo, curata da Cipnes Gallura, UniOlbia e Il Sole 24 Ore, grazie alla piattaforma Margò (Cribis). È stato così possibile, per la prima volta anche a livello nazionale, stimare con precisione il valore del settore: 1.510 imprese attive, 644 milioni di euro di ricavi complessivi e 5.778 dipendenti diretti. In particolare, la Gallura si conferma cuore pulsante della nautica regionale con 717 imprese, 339 milioni di euro di fatturato e oltre 2.800 occupati. Numeri che raccontano un comparto maturo, integrato e in continua espansione.

La fiera è stata anche piattaforma per discutere il ruolo della formazione universitaria nel rafforzamento delle filiere produttive. Sabato 3 maggio, moderato dal direttore di Forbes Italia, Alessandro Mauro Rossi, si è svolto un confronto tra atenei del Mezzogiorno e istituzioni locali, da cui sono emerse iniziative concrete: un Corso Magistrale in Ingegneria Navale – Propulsione Green e Design, in collaborazione tra Università di Cagliari, Federico II di Napoli e UniOlbia, e un Corso in Ingegneria Aeronautica, anche grazie all’apporto della società Atitech di Gianni Lettieri. Parallelamente, l’Università di Sassari, con UniOlbia, è al lavoro per istituire un Dipartimento per l’Innovazione, già finanziato e destinato a diventare hub di ricerca, trasferimento tecnologico e alta formazione.

Ma la vera novità – e punto di svolta per il futuro della nautica in Sardegna – è il progetto sul bio-metanolo nautico, un esempio concreto di economia circolare applicata ai superyacht. Attraverso un investimento da 20 milioni di euro finanziato con fondi PNRR, a Olbia è in fase avanzata la costruzione di un impianto per la produzione di bio-metanolo a chilometro zero, grazie alla digestione anaerobica di rifiuti organici e sottoprodotti di origine animale provenienti dal territorio e dai flussi turistici. Il risultato? Un carburante rinnovabile destinato alla nautica di alta gamma.

Il progetto, sviluppato da Cipnes Gallura in partnership con Regione Sardegna, Comune di Olbia, Ministero dell’Ambiente e Politecnico di Milano, prevede come primo acquirente Sanlorenzo S.p.A., tra i principali costruttori mondiali di yacht, che ha già annunciato l’introduzione di unità bi-fuel a fuel cell a metanolo a partire dal 2027.

Il potenziale di mercato è evidente: uno studio UniOlbia – Cipnes – Direzione Marittima di Olbia ha contato oltre 4.600 yacht e superyacht presenti solo lungo la costa gallurese nella stagione estiva 2024. Una cifra che conferma l’attrattività della destinazione e l’opportunità unica per posizionare la Sardegna come prima meta nautica sostenibile del Mediterraneo.

Tra numeri, progetti, visioni industriali e nuovi carburanti, la Fiera Nautica della Sardegna ha tracciato una rotta chiara: coniugare economia e sostenibilità, ricerca e impresa, identità territoriale e innovazione tecnologica. Un progetto ambizioso ma già in cammino, che ha trovato a Porto Rotondo il palcoscenico ideale per farsi conoscere e consolidare.

L’appuntamento è già fissato: nel 2025 si torna in banchina per la quinta edizione, con lo sguardo rivolto sempre più lontano e le radici ben ancorate al mare della Sardegna.

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