Naufragio del Bayesian, l’esperto Nick Sloane: “Almeno sei vittime potevano essere salvate”
Nuove rivelazioni riportate da autorevoli media inglesi tengono viva l’attenzione circa il drammatico naufragio del superyacht Bayesian. In un’intervista al Daily Mail, il sudafricano Nick Sloane – tra i massimi esperti mondiali di recuperi marittimi e in passato responsabile delle operazioni per il recupero della Costa Concordia – ha affermato che almeno sei delle sette persone morte avrebbero potuto sopravvivere se i soccorsi fossero stati condotti in modo diverso.
Il 19 agosto 2024, il Perini di 56 metri, considerato “inaffondabile”, si capovolse al largo di Porticello, in Sicilia, durante un violento fortunale. Tra le vittime anche l’imprenditore britannico della tecnologia Mike Lynch e la figlia Hannah, di 18 anni.

Sacche d’aria e occasione mancata
Secondo Sloane, le indagini hanno evidenziato come sei delle sette vittime avessero trovato rifugio in sacche d’aria all’interno dello scafo, morendo soltanto in seguito per asfissia e non per annegamento. L’esperto ritiene che, se nelle prime ore dopo l’affondamento fosse stata avviata un’operazione per pompare aria all’interno della nave, vi sarebbero state concrete possibilità di salvarle.
I sub italiani intervenuti nei giorni successivi, pur altamente addestrati, potevano operare solo per pochi minuti alla profondità di circa 50 metri e non disponevano delle attrezzature specialistiche necessarie per un intervento prolungato in simili condizioni.

La testimonianza della vedova Lynch, armatrice del Bayesian
Nell’anniversario della tragedia, la vedova di Mike Lynch, Angela Bacares, ha raccontato al Times di non aver mai immaginato che potesse verificarsi un evento tanto drammatico a bordo del Bayesian.
“Negli anni ho avuto paura di incidenti minori, come urtare contro scogli o restare impigliati in un’ancora – ha dichiarato – ma non avevo mai pensato che potesse accadere qualcosa di catastrofico. Quella notte mi sentivo al sicuro sulla barca. Le onde facevano rollare lo yacht, ma non tanto da far muovere gli oggetti nella cabina. Non ero preoccupata, ero piuttosto curiosa di capire cosa stesse accadendo”.
La signora Bacares ha aggiunto di aver creduto fino all’ultimo che il marito e la figlia sarebbero riusciti a salvarsi a nuoto e che lo yacht non si sarebbe capovolto.

Relitto recuperato: quale futuro per il Bayesian?
Il relitto del Bayesian è stato recuperato nel giugno 2025 e trasferito a Termini Imerese, dove la magistratura italiana ha avviato ulteriori accertamenti tecnici. Per Sloane, il grande yacht a vela, nonostante sia rimasto adagiato per 10 mesi su un fondale a 50 metri di profondità, potrebbe essere ristrutturato con un investimento sicuramente inferiore rispetto alla costruzione ex novo della barca, ma la decisione spetta a compagnie assicurative e familiari delle vittime. C’è poi da chiedersi se, una volta refittato e portato pari al nuovo, questo Perini di 56 metri con la sua triste e misteriosa storia alle spalle, troverebbe mai un armatore disposto a farne la sua barca.
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