Da sinistra: Daniele Guidi, Joseph Schneider, a capo della Guidi America Inc, e Alessandro Guidi

Da sinistra: Daniele Guidi, Joseph Schneider, a capo della Guidi America Inc, e Alessandro Guidi

Daniele Guidi, innovare in un mondo che cambia

Editoriale

24/03/2025 - 09:52

Parlare con Daniele Guidi, Amministratore delegato e responsabile della Qualità, Ambiente e Sicurezza della Guidi, ha due grandi vantaggi.

Uno personale: la possibilità di dialogare con una persona brillante e dai molti interessi. Questo aspetto esula dai fini di un articolo di giornale, ma fa sempre piacere.

Il secondo vantaggio, più pragmatico e legato agli interessi dei lettori di PressMare, è che grazie al suo profondo legame con la fornitura di accessori ai più importanti cantieri navali, si riesce ad avere una radiografia della salute del mercato.

Se i cantieri comprano le valvole, i filtri, le prese a mare e gli articoli di Guidi, significa che stanno costruendo barche.
E considerando l'alta manifattura dei prodotti Guidi, l'analisi che ne emerge riguarda soprattutto il mercato delle produzioni di alta gamma, oltre i 40 piedi.

Alessandro e Daniele Guidi

PressMare - Cominciamo con un bilancio dell'anno passato. Quali sono le vostre impressioni sul mercato e come sta andando questo inizio 2025?

Daniele Guidi - Il 2024 è stato positivo e il 2025 sembra allineato ai numeri dell'anno scorso, con una lieve crescita. L'anno precedente ha registrato un incremento rispetto al 2023 e, per ora, non vediamo problemi sugli ordini. Il nostro target principale resta quello delle imbarcazioni di gamma alta e, in quel segmento, la domanda si mantiene stabile.

PM - Guardando al mercato internazionale, qual è la situazione? Il vostro ingresso negli Stati Uniti, con Guidi America, sta portando i risultati sperati?

DG - Guidi America ha da poco compiuto due anni e siamo soddisfatti del percorso. Abbiamo mantenuto la nostra filosofia aziendale, tanto in Italia quanto con la nuova azienda in USA, non siamo cambiati: ci siamo evoluti, siamo cresciuti, abbiamo sostenuto investimenti importanti, ma siamo sempre noi con il nostro modo di essere e di lavorare, i nostri principi e valori, prodotti sempre di qualità, serietà commerciale, serietà nelle risposte ai clienti e ai fornitori… Di recente abbiamo anche lanciato un sito dedicato esclusivamente al mercato statunitense.

PM - I dazi imposti dagli Stati Uniti e la politica commerciale attuale stanno influenzando il vostro settore?

DG - Sicuramente i dazi imposti su alcuni prodotti europei creano delle difficoltà, soprattutto per chi esporta verso gli USA. Tuttavia, nel settore della nautica di lusso l'impatto è più sfumato: chi acquista un'imbarcazione di alto livello difficilmente cambia i suoi piani per un aumento dei costi. Il problema maggiore è per le aziende che operano su fasce di mercato più sensibili al prezzo. A livello di strategia, continuiamo a monitorare da vicino le politiche commerciali internazionali e ci assicuriamo di mantenere una rete distributiva solida per affrontare eventuali cambiamenti repentini.

PM - Quindi, come azienda italiana, vedete sia opportunità che sfide nel mercato americano?

DG - Esattamente. Gli Stati Uniti sono un mercato con grande potenziale, ma anche con le sue peculiarità. La California, per esempio, è un polo di innovazione, a differenza della maggior parte del resto del Paese, ma la produzione è quasi totalmente delocalizzata. E non sarà facile riportarla in casa: guardiamo per esempio al mercato delle biciclette: non riportano internamente neanche la costruzione di telai, adesso è in Vietnam,  sarà difficile che a breve possano ricominciare a realizzare in casa i microprocessori. E poi c'è la questione dei dazi, che potrebbe favorire la produzione locale, ma a costi più elevati.


PM - Rimanendo sui mercati esteri, la vostra strategia di espansione prevede altre aree di sviluppo?

DG - Stiamo osservando con attenzione l'Asia, in particolare Taiwan, Hong Kong, Cina, Vietnam e Thailandia. Sono mercati in cui ci sono cantieri che costruiscono per gli americani e che stanno adottando sempre più componentistica europea. Anche la Turchia resta un mercato importante per noi, sebbene ci siano realtà molto serie e altre decisamente meno affidabili.

PM - Parlando di innovazione, avete nuovi prodotti o sviluppi tecnologici di rilievo?

DG - Stiamo lavorando molto sulla connessione dei nostri prodotti, il "Guidi System C-PIN", un kit composto da presa e scarico a mare, passascafo, valvola antiblocco, filtro, tubi e raccorderia che è ora equipaggiato con sensori di pressione e temperatura che permettono di fare la diagnostica dell’impianto . Poi abbiamo presentato la “goccia”, una nuova presa a mare a forma di goccia che riduce la cavitazione e le turbolenze, con un impatto positivo sia sulla performance sia sull’inquinamento acustico subacqueo. Questo aspetto sta diventando sempre più rilevante, con nuove normative che puntano a ridurre l'impatto sonoro delle imbarcazioni, soprattutto verso il fondale marino.

PM - La sostenibilità e le tematiche ESG quanto pesano nelle vostre strategie?

DG - Per noi è da sempre un impegno concreto, non solo un adeguamento ai trend del mercato. La reputazione che ci siamo costruiti nel tempo, anche con iniziative legate all'arte e alla responsabilità sociale, ci ha permesso di avere un rapporto solido con i clienti e persino con le banche, che riconoscono la serietà del nostro operato. Non è facile misurare un ritorno immediato su queste attività, ma sul lungo termine fanno la differenza. Crediamo che un'azienda debba avere un ruolo attivo nella comunità. Questo ci aiuta a creare un ambiente di lavoro positivo, a fidelizzare i dipendenti e a costruire una solida reputazione.

PM - Guardando al futuro, ci sono innovazioni che potrebbero rivoluzionare il settore nautico?

DG - La domotica a bordo sta evolvendo, ma la nautica è un settore tendenzialmente  conservatore. Ci vuole tempo prima che certe tecnologie vengano adottate su larga scala. Un'altra area interessante è quella della propulsione: si parla di motori elettrici, ma anche di un possibile utilizzo dell’energia nucleare per le grandi imbarcazioni. Per ora, il vero cambiamento è stato il passaggio dai carburanti pesanti al gasolio meno inquinante, ma l’industria deve ancora fare passi avanti significativi.

Guidy System C-PIN

PM - Come vede l'evoluzione del mercato nei prossimi anni?

DG - Credo che il settore manterrà un buon livello di stabilità, almeno nel segmento delle imbarcazioni di lusso. Ci saranno delle sfide, come la gestione dei dazi e delle tensioni internazionali, ma alla fine la domanda per imbarcazioni di alto livello resterà solida. Chi ha la capacità di innovare, mantenendo una forte identità, continuerà a prosperare.

PM - Per concludere dove avremo l'opportunità di vedere i vostri prodotti dal vivo? 

DG - Come Guidi saremo di sicuro al salone di Genova, all’IBEX negli Stati Uniti, al METS di Amsterdam e poi  abbiamo già anche dato conferma per il prossimo Seaquip di Milano del 2026, crediamo che sia un evento molto interessante.

Giacomo Giulietti

©PressMare - riproduzione riservata

PREVIOS POST
Partita la Arcipelago 650 riservata alla classe Mini 6.50
NEXT POST
Immersio Temporis al Fuorisalone di Milano, ce ne parla Christian Grande, l'autore