Decarbonizzazione della nautica da diporto: a che punto siamo

Ecologia

08/04/2025 - 15:16

Dopo la pubblicazione durante il Metstrade 2023 dell'importante ricerca di ICOMIA (International Council of Marine Industry Associations) sui percorsi di decarbonizzazione della propulsione nautica da diporto, con l'edizione 2024 della manifestazione è stata l'occasione per fare il punto sugli effetti raggiunti finora e delineare i prossimi interventi strategici.

La ricerca "Pathways to Propulsion Decarbonisation for the Recreational Marine Industry" è stata sviluppata in collaborazione con Ricardo, una delle principali società globali di consulenza ingegneristica, con una revisione indipendente condotta da tre organismi terzi. Il documento di 558 pagine ha ottenuto ampia credibilità nel settore grazie alla solidità scientifica e tecnica dei suoi risultati, diffusi finora in oltre 20 Paesi.

Durante l’ultimo Metstrade, il presidente di ICOMIA, Darren Vaux, ha sottolineato che il settore necessita di soluzioni innovative fondate su dati oggettivi e metodologie di analisi dell'intero ciclo di vita (LCA – Life Cycle Assessment), per superare le sfide imposte da percezioni errate o da approcci ideologici adottati in alcuni contesti normativi internazionali.

Strategie immediate di riduzione delle emissioni di CO2

Il report di ICOMIA chiarisce che, contrariamente al settore automobilistico orientato prevalentemente all’elettrificazione, la nautica da diporto richiede soluzioni diversificate. Frank Hugelmeyer, presidente della National Marine Manufacturers Association (NMMA) degli Stati Uniti, ha evidenziato la necessità di considerare realisticamente le esigenze dell'attuale flotta mondiale, composta da circa 30 milioni di imbarcazioni con una durata media di 30-50 anni e un turnover annuale di appena il 2%.

In tale scenario, i carburanti sostenibili rappresentano la soluzione immediata più efficace, garantendo una riduzione fino al 30% delle emissioni già nell'immediato periodo di transizione (30-50 anni). Tecnologie emergenti come elettrico, ibrido e idrogeno saranno certamente rilevanti, ma attualmente non possono essere considerate risposte universali a causa delle limitazioni tecniche e infrastrutturali.

Il caso dei carburanti sostenibili

Basandosi sui dati concreti raccolti, il report dimostra chiaramente i benefici dei carburanti sostenibili rispetto ad altre tecnologie:

Un'imbarcazione pontoon, particolarmente diffusa negli USA, otterrebbe immediatamente una riduzione delle emissioni di carbonio pari al 60% utilizzando carburanti sostenibili, mentre per ottenere un risultato analogo con propulsione elettrica o idrogeno dovrebbe aumentare rispettivamente del 190% e 200% le ore di navigazione.

Una barca a motore dislocante potrebbe ridurre del 40% le emissioni semplicemente adottando carburanti sostenibili; per raggiungere risultati equivalenti con elettrico o idrogeno sarebbe necessario incrementare le ore di utilizzo del motore rispettivamente del 595% e 490%.

Per yacht a vela e yacht a motore ad alte prestazioni i dati sono analogamente sfavorevoli per le tecnologie elettriche o a idrogeno in termini di incremento necessario delle ore di navigazione.

Infrastrutture e distribuzione: le sfide future

Nonostante l’infrastruttura attuale della nautica sia già compatibile con i carburanti sostenibili, manca ancora una rete distributiva adeguata. NMMA ha già realizzato alcuni progetti pilota negli USA in collaborazione con Suzuki Marine per testarne l'applicabilità. La sfida principale è dunque creare partnership strategiche con settori ad alto consumo di carburanti sostenibili, come l’industria aeronautica, per garantire una filiera sostenibile dal punto di vista economico.

Futuro elettrico e altre tecnologie

Il report riconosce comunque il potenziale di tecnologie elettriche, ibride e a idrogeno per applicazioni specifiche, sebbene sottolinei la necessità di ulteriori investimenti e sviluppi infrastrutturali. Le continue innovazioni in campo elettrico, con miglioramenti significativi nella densità energetica delle batterie, nella sicurezza e nell’uso di materiali sostenibili, suggeriscono che tali soluzioni diventeranno sempre più competitive nel tempo.

ICOMIA continuerà dunque a sostenere l’approccio multi-tecnologico nella nautica da diporto, promuovendo presso i legislatori la comprensione delle peculiarità del settore e fornendo strumenti analitici avanzati (come tool LCA) ai costruttori e agli innovatori per misurare e ridurre l'impronta di carbonio anche nelle fasi produttive.

Per ulteriori dettagli è possibile consultare il sito ufficiale di ICOMIA dedicato al report.

©PressMare - riproduzione riservata

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