Aleksandra Orescanin, il DNA del futuro dello yacht Design

Editoriale

10/04/2025 - 09:16

Alla ricerca dei prossimi talenti dello yacht design, intervistiamo Alessandra Orescanin incoronata vincitrice del Young Designer of the Year Award 2025, riconoscimento della testata inglese Boat International organizzata nelle sue ultime edizioni in collaborazione con il cantiere olandese Feadship. La giuria composta da professionisti, esperti ed armatori da tutto il ha selezionato il suo progetto di yacht ‘Zazi’, definendolo "un concept molto completo".

PM: Alexandra, parlaci del tuo percorso personale e della tua carriera,
Ci sono stati mentori o influenze chiave che hanno plasmato il tuo approccio al design?
AO: Assolutamente sì. Dall’università alla mia carriera professionale, ho avuto la fortuna di essere circondato da professori, compagni di studio, amici, familiari e colleghi che hanno avuto un ruolo significativo nella definizione della mia filosofia progettuale.
Uno degli aspetti più affascinanti del design di yacht è il livello di collaborazione che richiede. La maggior parte delle volte, non si lavora con altri designer, ma con ingegneri, architetti navali e team di produzione. Il loro focus su fattibilità e funzionalità mi ha insegnato a bilanciare estetica e praticità, un aspetto fondamentale per la mia crescita come designer.

PM: Quali sfide hai affrontato nello sviluppo di questo progetto e come le hai superate?
AO: Il brief di questa competizione era tecnicamente molto impegnativo, cosa tipica per gli yacht da esplorazione. Una delle sfide principali è stata l’integrazione di varie strutture e funzionalità, tra cui un hangar telescopico per elicotteri. Durante la mia ricerca, ho trovato solo due yacht tra 130 e 140 metri che avevano implementato questa soluzione, quindi adattarla a uno yacht di 80 metri è stato un compito unico.
Per risolvere il problema, ho progettato un helipad rialzato sopra il ponte principale, in modo da ricavare lo spazio sufficiente per un tender da 16 metri al di sotto. Questo ha comportato la necessità di far sporgere l’hangar dalla sovrastruttura, cosa che inizialmente sembrava una limitazione estetica. Tuttavia, ho deciso di valorizzarlo aggiungendo finestre e uno schermo per proiezioni, trasformandolo in una caratteristica funzionale e visivamente interessante.
Questa competizione mi ha davvero spinto a pensare fuori dagli schemi, e sono orgoglioso del risultato finale. Devo ringraziare BOAT International e Feadship per aver fornito un brief così dettagliato e per questa opportunità unica, che mi ha insegnato come le limitazioni possano ispirare la creatività.

PM: Come immagini il futuro del design di yacht nel prossimo decennio?
AO: Credo che assisteremo a un’evoluzione verso design più audaci e non convenzionali. Le persone stanno diventando sempre più aperte a proporzioni innovative e superfici inedite. Già oggi vediamo questa tendenza negli interni degli yacht, che sempre più rispecchiano le tendenze del design residenziale, creando spazi più vivibili e personalizzati.
Anche la sostenibilità avrà un ruolo fondamentale. Immagino yacht che daranno priorità a sistemi di propulsione più ecologici, trattamenti antifouling sostenibili, materiali eco-friendly e tecnologie per l’efficienza energetica. Il futuro del design nautico sarà una combinazione di estetica audace e responsabilità ambientale.

PM: Quali aspetti del design di yacht ritieni ancora inesplorati o bisognosi di innovazione?
AO: Ci sono diversi aspetti che necessitano di maggiore attenzione, come la ricerca su materiali e tecnologie sostenibili. Forse dovremmo rallentare un po’ la corsa alla velocità e concentrarci su una propulsione più pulita ed efficiente.
Inoltre, credo che dovremmo iniziare a sviluppare soluzioni più modulari, con yacht capaci di navigare in ogni clima e circostanza, rendendoli più utilizzabili durante tutto l’anno e adattabili alle esigenze dei proprietari.
L’intelligenza artificiale giocherà un ruolo chiave nel futuro della nautica, specialmente per ottimizzare i consumi di carburante, i percorsi di navigazione e la gestione energetica a bordo. La tecnologia sta evolvendo rapidamente e il settore dello yachting deve trovare il modo di incorporare queste innovazioni per rimanere al passo con le altre industrie.

PM: Qual è il tuo yacht preferito (escluso uno dei tuoi progetti) e perché?
AO: Senza dubbio, il Zemi di Baltic Yachts. È altamente distintivo e incredibilmente senza tempo. Amo il modo in cui gli interni e gli esterni fluiscono perfettamente insieme, senza interrompere il linguaggio del design complessivo. Malcolm McKeon Yacht Design ha utilizzato forme organiche e arrotondate per conferire all’imbarcazione un profilo elegante e bilanciato, mentre gli interni curati da Andreas Martin-Löf Arkitekterrisultano accoglienti e lussuosi.
Le scelte dei materiali sono semplici ma d’impatto: il legno di noce abbinato a tessuti beige testurizzati crea un’atmosfera calda e sofisticata. I dettagli dei mobili arrotondati richiamano il design esterno, e la disposizione degli spazi interni aperti offre un’esperienza fresca e moderna.
Zemi è un perfetto esempio di come il design degli yacht possa essere funzionale e allo stesso tempo straordinariamente bello.

Filippo Ceragioli

©PressMare - riproduzione riservata

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