Salone Nautico di Genova, fonte Confindustria Nautica

Salone Nautico di Genova, fonte Confindustria Nautica

Terminato l'anno nautico 2024, facciamo il punto

Editoriale

05/09/2024 - 08:17

Ancora increduli e scossi per la tragedia del Perini Bayesian, guardiamo avanti. A breve sarà tempo di saloni nautici, innanzi tutto quelli europei il cui calendario propone in sequenza il Cannes Yachting Festival, il Salone Nautico di Genova e il Monaco Yacht Show come principali appuntamenti. Si tratta di boat show fortemente partecipati dal pubblico e che in un mese consentiranno di scoprire tutte le novità pronte per la stagione 2025, dal piccolo natante al superyacht.

Veniamo da un anno nautico, il 2024 che si è concluso il 31 agosto, per il quale non ci sono attualmente dati ufficiali ma possiamo senz’altro affermare che una volta fatti i conti non sarà stato così brillante come il 2023 quando, secondo quando riportato dalla ricerca più recente - quella commissionata da Confindustria Nautica e pubblicata lo scorso luglio da Deloitte - il mercato globale è cresciuto del 7,62%.

A soffrire di più, com’è stato ufficializzato dai dati forniti dal Gruppo Beneteau e dal Gruppo Ferretti, sono le gamme delle imbarcazioni in composito, il cui mercato ha subito un forte rallentamento, oltre il 30% in meno rispetto al precedente anno. Si tratta di una fascia, la più cospicua numericamente, che comprende le imbarcazioni fin sotto la soglia dei 24 metri. Guerre, geopolitica, il costo del denaro alto, che ha pesato sull’utilizzo degli strumenti finanziari, l’innalzamento dei listini - dovuto all’aumento delle materie prime, dei costi energetici e in certi casi di speculazione – hanno spinto gli armatori a stare alla finestra. In Italia per un natante da 5 metri motorizzato e sufficientemente accessoriato per poter essere definito pronto all’uso, si arrivano a spendere 35-40 mila euro. Troppo, e così a salire, visto che per diventare armatore di una barca di 12 metri si può arrivare a spendere un milione di euro.

Salone Nautico di Genova

Negli USA, il più importante dei mercati nautici, il rallentamento può essere attribuito anche all’incertezza politica del momento. Storicamente, ogni volta che ci si avvicina all’elezione di un nuovo Presidente, il mercato nautico registra stagnazione in attesa delle nuove politiche, soprattutto fiscali, che verranno adottate per il quadriennio successivo.

Più che di crisi però, bisogna semmai valutare la sicura flessione del 2024 come un riallineamento fisiologico del settore ai valori che aveva fatto registrare prima della pandemia. In tantissimi avevano visto la barca come il rifugio, il posto sicuro dove poter trascorrere il proprio tempo. Cessato lo stato d’emergenza il mercato è quindi tornato ad allinearsi a quello pre-Covid anche se, come detto, con i dovuti distinguo. Anche nell’ambito dei superyacht, le navi da diporto oltre i 24 metri, c’è stato infatti un rallentamento degli ordini, più sensibile sotto i 40 metri di lunghezza, meno sopra tale soglia, ma le previsioni per i prossimi anni secondo gli analisti di Deloitte danno fiducia. Le prospettive di crescita degli U-HNWI – gli ultra ricchi - sono positive (+5% CAGR 23-28), principalmente trainate dai mercati emergenti. Rispetto alla loro domanda potenziale di unità, il mercato dei superyacht ha avuto finora una limitata penetrazione (circa il 3%), rilevando un significativo potenziale ancora inespresso.

Guardando in casa, il settore nautico si conferma come uno dei pilastri del Made in Italy. Grazie alla sua capacità di portare innovazione, tecnica e stilistica, e alla qualità dei suoi prodotti, il bello e ben fatto della nautica italiana ha generato la forte crescita fatta registrare negli ultimi anni sia dai cantieri che firmano le barche sia dalla filiera che ne supporta la costruzione. A sottolinearlo sono sempre i dati contenuti nello studio Deloitte "The State of the Art of the Global Yachting Market", presentato a luglio 2024. La cantieristica nautica italiana è la seconda industria mondiale del settore con una quota di mercato pari a quasi il 15% della produzione nautica globale. Ancora più eclatanti sono i dati che emergono dall’ambito dei superyacht ovvero delle unità che misurano più di 24 metri di lunghezza. In questo caso l’Italia risulta leader mondiale con una quota di mercato pari al 54% in termini di volume e al 31% in termini di valore del portafoglio ordini, che mostra una significativa crescita nel segmento degli yacht compresi fra i 30 e i 60 metri.

Cannes Yachting Festival

Si può fare ancora meglio? Probabilmente sì, seguendo la strada delle aggregazioni. Ancora dallo studio di Deloitte emergono infatti altri numeri che fanno riflettere. Il settore della nautica da diporto italiano continua a essere molto frammentato, con un’alta presenza di produttori di piccole e medie dimensioni. Il 90% degli operatori genera solo il 17% della produzione nazionale, mentre il restante 83% è realizzato dai grandi cantieri. Il mercato, insomma, è nelle mani dei grandi player che hanno l’organizzazione e soprattutto la forza finanziaria non solo per investire continuamente in nuovi modelli facendo innovazione, ma anche per proporli in tutto il mondo grazie a reti di vendita e assistenza sempre più strutturate e capillari. Anche per questo motivo si prevede un aumento delle operazioni di Mergers and Acquisitions (fusioni e acquisizioni) che nel settore nautico, nel triennio 2021-2023, sono state circa 400 a livello globale di cui 30 in Italia. Circa la metà di queste ha visto protagoniste le aziende della filiera, componentistica e accessori nautici, mentre il 40% ha riguardato cantieri attivi nella costruzione di imbarcazioni. Insomma, per confrontarsi con un mercato sempre più globale, oggi più che mai aggregarsi o acquisire altre aziende strategiche alla crescita del proprio business è importantissimo, fondamentale.

Due esempi su tutti: Sacs e Tecnorib (licenziataria dei marchi Pirelli e PZero nell’ambito dei gommoni) da fine 2021 hanno unito le forze realizzando un’integrazione societaria di natura industriale, che li ha portati a divenire il più importante gruppo internazionale nella produzione di RIB di lusso; Quick Group, azienda che ha il core business nelle forniture nautiche - produce dalle eliche di manovra ai salpa ancora, dall'illuminazione di bordo a sistemi di stabilizzazione ecc. -, dopo che il Fondo Italiano d’Investimento SGR e Armònia SGR ne hanno acquisito la maggioranza, ha a sua volta portato a termine in rapida successione tre acquisizioni di grande valore che ne hanno ampliato l'offerta: Sanguineti Chiavari - passerelle, scale, accessori di coperta ecc. -, Xenta - sistemi di governo, di controllo propulsioni e assetto, integrati - e Nemo Industrie – porte oblò, timoni, bitte ecc.. Quick Group si pone oggi come uno dei maggiori player internazionali dell’accessoristica nautica, per di più tutta Made in Italy.

Probabilmente la vicenda più eclatante, però, ha riguardato Nautor Swan che dopo lunghe trattative è arrivata al lieto fine, quello del passaggio del marchio e di tutti gli asset a esso correlati, sotto l’egida di Sanlorenzo Spa, società quotata alla Borsa di Milano che già comprende i marchi dei motoryacht Sanlorenzo e Bluegame. Un’operazione, ventilata quasi un anno prima, confermata ufficialmente a dicembre 2023 e chiusa a fine luglio da Massimo Perotti e Leonardo Ferragamo per un valore di circa 80 milioni di euro, che ha arricchito la holding spezzina di uno dei più prestigiosi marchi di barche a vela, andando strategicamente a completare la propria offerta.

Guardando a ritroso, un’altra notizia finanziaria di rilievo l’avevamo data a giugno, quando Wise Equity, la società di gestione del fondo Wisequity VI attraverso il quale è stata realizzata l’operazione, aveva annunciato il suo ingresso nel capitale di Absolute, costruttore piacentino di motoryacht da 47 a 75 piedi di lunghezza, del quale ora è l’azionista di riferimento. A seguito di ciò, possiamo sicuramente aspettarci delle novità sulle strategie del cantiere.

Monaco Yacht Show

Un ulteriore impulso alla crescita delle aziende e alla loro internazionalizzazione, potrebbe venire dallo sbarco in Borsa di nuove realtà. Dopo le quotazioni dei gruppi Sanlorenzo, Ferretti, di The Italian Sea Group e Bellini Nautica, oltre a quello da poco annunciato di Novamarine, altri grandi nomi del settore sembrano avere i requisiti e soprattutto la voglia di arrivare presto allo sbarco in Piazza Affari, un ulteriore segnale che la nautica Made in Italy, almeno la parte dei grandi cantieri, è in salute, pronta ad affrontare un futuro sempre più da leader. 

Un discorso a parte va fatto per "Together we boat". In questo caso non ci sono di mezzo acquisizioni né fondi, tantomeno la borsa. Tre aziende italiane di spicco nell’ambito della componentistica nautica, Besenzoni - passerelle idrauliche, gru, porte, balcony ecc. - HP Watermakers – dissalatori - Mase e GenSet – gruppi elettrogeni e sistemi per la propulsione elettrica - alle quali si sono recentemente aggiunte Mapei Marine – prodotti chimici e resine - e Feit – elettromeccanica – si sono associate sotto l’egida di un nuovo brand, Together we boat appunto, creando quella che viene giustamente definita un’alleanza strategica. Sono aziende che si rivolgono agli stessi interlocutori, soprattutto uffici acquisti dei cantieri, proponendo prodotti diversi ma complementari, tutti necessari per costruire e allestire una barca. L’attività più evidente che le vede legate assieme è la loro presenza ai saloni nautici, tutte rappresentate in un unico stand, ed è già di per sé un’azione furba in termini di ottimizzazione delle risorse. Ma con questa iniziativa in campo vengono messe anche competenze, conoscenze, relazioni che ciascuna azienda porta in dote dopo tanti anni di lavoro nel settore, messe a fattor comune. In un Paese spesso diviso, dove aziende e imprenditori difficilmente collaborano anzi si guardano spesso in cagnesco, Together we boat è un esempio lampante di come si possa affrontare il futuro in maniera diversa, lavorando fianco a fianco per crescere assieme.

Andiamo dunque ai boat show di settembre – Cannes Yachting Festival, dal 10 al 15; Salone Nautico di Genova, dal 19 al 24; Monaco Yacht Show, dal 25 al 28 – carichi di aspettative ma soprattutto impazienti di scoprire tutte le novità. Sarà realmente un caleidoscopio di modelli quelli che il settore presenterà ai propri clienti e a tutti coloro che avranno voglia di scoprire quanto lo yachting sia uno dei modi migliori per spendere ciò che abbiamo di più prezioso, il nostro tempo libero.

 

 

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